PERUGIA – “Il giornalismo si fa per il giornalismo e per nessun’altra cosa”. Così, Indro Montanelli spiega la concezione di giornalismo durante una lezione da lui tenuta nel 1997 all’Università di Torino. E non c’è frase migliore che rappresenti il “International Journalism Festival” di Perugia.
Si è conclusa ormai da qualche settimana la quinta edizione dell’evento, ma ancora è nell’aria l’eco delle riflessioni intense, obiettive e quanto mai veritiere della situazione dell’informazione internazionale. Una sorta di “metagiornalismo” è quanto prende vita negli incontri dell’International Journalism Festival, evento diventato ormai uno spaccato della reale situazione dell’informazione e della professione del giornalista. Qui il giornalismo si evolve e si trasforma: un “panta rei” imprevedibile, continuo in cui professionisti del calibro di Peter Harrocks, direttore della BBC World Service, o di Carlo De Benedetti, presidente del gruppo editoriale L’Espresso, esprimono la loro opinione sullo status attuale dell’informazione in un dilagare di domande e risposte da parte del pubblico. Il giornalismo d’inchiesta e quello politico, economico e d’informazione, ed ancora quello gastronomico, partecipativo, quello di moda, televisivo, fotografico, radiofonico, per non parlare delle riflessioni sociali ed attuali, in primis, su Wikileaks, sul potere e sulla figura delle donne nella società, hanno dato vita a queste cinque giornate in cui non sono mancate premiazioni (Una storia ancora da raccontare: Peppino Impastato), interviste (Intervista a Ligabue o Nichi Vendola: l’Obama italiano?), journalism lab (Lezioni di giornalismo scientifico), workshop (I social media come strumenti per cronisti), mostre (1960: Il mondo ai tempi della Dolce Vita), documentari (Guerra, bugie e TV), serate teatrali (Come non si diventa giornalisti – monologo di Luca Talese). Il tutto con un contorno particolare: Al Jazeera Network e Al Jazeera Media, media partner d’eccezione di questa edizione.
Non potevano mancare incontri incentrati sul web e sulla nuova realtà dei blog sempre più invadente, personale, immediata. Cinque i giornalisti e bloggers invitati per l’occasione, tra cui Gabriele Del Grande e Francesca Ferrara, a dimostrazione di come l’informazione si stia dirigendo verso questa nuova realtà sempre più soggettiva ed individuale. Tra parole e riflessioni, tra nomi illustri e meno, tra nuove e consolidate dimensioni d’informazioni, tra verità e finzione, si conclude il “Festival del Giornalismo” di Perugia.
“Chi di voi vorrà fare questo mestiere, si ricordi di scegliere il proprio padrone, il lettore. Si metta al suo servizio e parli la sua lingua, non quella dell’accademia. Porti la cultura dell’accademia alla comprensione. Badate che questo è stato il più grave dei tradimenti commessi in Italia, e ne sono stati commessi parecchi. […]Se volete fare questo mestiere, questo è l’impegno che dovete assolvere. Per farlo non c’è sofferenza che ve ne possa sconsigliare, e questo mestiere è bellissimo. Non conduce a niente ma è bellissimo. Il giornalismo si fa per il giornalismo, e per nessun’altra cosa”.
Indro Montanelli (Fucecchio, 22 aprile 1909 – Milano, 22 luglio 2001)
Martina Cancellotti – Glamour Marmalade
10 Comments
Giulia
27 Aprile 2011 at 07:21Ecco un evento che mostra come cambiano i tempi..
Antonella
27 Aprile 2011 at 11:35Il giornalismo per il giornalismo…. Queste parole sono da incorniciare, specie di questi tempi…
Daniela
27 Aprile 2011 at 12:42Interessante, ma le blogger non sono giornaliste. Non mi sembra molto pertinente .
Adolfo
27 Aprile 2011 at 13:10In fondo anche i bloggers fanno un lavoro prossimo alla realtà dei giornalisti. E poi scusa, come si chiama l’evento ? “La nuova realtà dei blog” non è parte del titolo ?
Martina Cancellotti
27 Aprile 2011 at 13:32@Daniela
Ciao Daniela, ho scritto questo articolo proprio per capire cosa ne pensate di questa nuova realtà. Provocazione? Forse. A questa edizione del Festival Internazionale di Giornalismo, uno dei più importanti a livello mondiale, i bloggers hanno avuto una maggiore attenzione rispetto gli anni passati, dimostrando come questa dimensione sia in continua crescita, in particolare in Italia. Molti giornalisti si sono dedicati a questa nuova realtà per poter esercitare liberamente la propria professione. Accanto a blogs più tipicamente frivoli e divertenti, ne esistono anche altri più impegnati.
Nei vari blog possono avvenire scambi d’informazione e di idee, avere un dialogo che non sempre è possibile. D’altronde, “Il giornalismo si fa per il giornalismo e per nessun’altra cosa”, chi lo viene di farlo anche nei blog?!? ;DDD
Jeannette
27 Aprile 2011 at 15:50Molto bello, ci andrei volentieri, se fosse stata un pò più vicino a dove abito.. Il giornalismo mi ha sempre affascinata, e secondo me ha molti aspetti in comune con le blogger, tanto per citarne uno in entrambi i settori si cerca un dialogo, si cerca di cogliere l’attenzione del lettore e lasciare il segno.
Mi è sempre piaciuto come mestiere, purtroppo le prospettive di lavoro sono alquanto esigue e questo mi sta facendo rivalutare la scelta di scegliere quella facoltà..
Monica
28 Aprile 2011 at 10:11Martina Cancellotti ha perfettamente ragione, soltanto chi non capisce i tempi che cambiano non capisce la rilevanza dei blogger
Valeria
28 Aprile 2011 at 15:29Infatti mammamia piantatela con questo vecchiume anti-blog…lasciamole alle avvilite queste cose…
yeraldin morillo quezada
28 Aprile 2011 at 23:45Mi piacerebbe partecipare alla manifestazione, ma io sono d’altra parte del mondo! successo.
http://modefemme.blogspot.com/
yeraldin morillo quezada
28 Aprile 2011 at 23:46Mi piacerebbe partecipare alla manifestazione, ma io sono d’altra parte del mondo! successo.