The Black Blog of Style: Intervista a Gaia Audrey

Gaia Audrey è una giovane ragazza amante della moda. Gaia Audrey è una fashion blogger che ha creato The Black Blog of Style per dare vita e concretezza alla propria passione. Così, abbiamo deciso di intervistarla per conoscere chi si nasconde dietro al blog. Gaia Audrey si svela e ci permette di entrare nel suo mondo fatto di moda, stile e creatività. Non perdetevi l’intervista e soprattutto, fateci sapere che ne pensate di The Black Blog of Style!

BUONA LETTURA!

1. Chi è Gaia Audrey?

Gaia è un piccolo pezzetto di me , la ragazza normale che ha degli amici, che va a scuola e che ama la danza. Poi c’è un altra parte di me, quella più grande che tutti chiamano Audrey, la parte dedita all’arte, alla moda ed è la parte più vera. Gaia Audrey è un turbine di emozioni , creatività e voglia di spaccare il mondo, due personalità in un unico corpo, mai in contrasto fra di loro, diciamo il completamento di uno stesso insieme.  

2. Cosa rappresenta per te il blog?

Il mio blog è nato per gioco più di un anno fa  ed è un piccolo spazio dove scrivevo di moda senza sentirmi ridicola. Inizialmente pensavo rimanesse sconosciuto, poi piano piano è cresciuto e ne sono davvero orgogliosa. Per me il mio blog è uno sfogo , un’occasione per far vedere al mondo quello che penso e quello che mi piace. Sono molto affezionata al mio piccolo mondo e so di non essere una grande blogger ma non abbandonerei il blog per nessuna ragione.

3. E la moda? Come e quanto influisce sulla tua vita?

La moda è qualcosa che mi dà la forza di andare avanti tutti i giorni. Sembra esagerato ma io con la moda ci convivo. Da cinque anni studio moda e così le dedico gran parte della mia giornata, se non tutta . La moda per me non è quella dalla parte del consumatore, ma è arte, creazione e un modo per esprimere me stessa senza parlare. Spero di poter lavorare nella moda un giorno. Nel frattempo continuo ad amarla.

4. La tua definizione di stile. Come definiresti il tuo?

Da buona seguace di Coco Chanel, considero lo stile qualcosa di innato: o ce lo hai o non lo hai. Non è definibile a parole ma credo sia più un’energia che si emana. Ci sono molti tipi di stile e tutti sono allo stesso livello . Pur che provenienti dal cuore, lo stile viene da dentro appartiene alla nostra anima ed è un espansione di ciò che siamo realmente. Il mio stile è eclettico, a volte boho a volte rock. Non mi sono mai riuscita a definire in uno stile ben preciso: infatti, sono una persona che si diverte a giocare con la moda e credo di riuscire ad immedesimarmi in qualsiasi tipo di stile, sempre però aggiungendo qualcosa di personale. Ovviamente errori se ne possono fare, sono concessi a tutti, soprattutto a me che sono alle prime armi.

5. Le tue icone?

Due sono le icone del passato incontrastate della mia vita Audrey Hepburn della quale ammiro lo stile e la bellezza e Coco Chanel della quale ammiro la determinazione nella carriera. Del presente, ammiro molto Anna Dello Russo e le Gemelle Olsen, tutte per il loro gusto nel vestire.

6. Secondo te, quali sono le migliori fashion bloggers italiane? Segui anche qualche blog straniero?

Tra le migliori Fashion Bloggers Italiane di outfits, credo ci siano Chiara Ferragni (The Blonde Salad), Veronica Ferraro (The Fashion Fruit) ed Irene Colzi ( Irene’s Closet) della quale ammiro la genuinità . Una “stella nascente” che adoro seguire è Micol Zanzuri ( Feed your Style) , l’ho veramente apprezzata per la fantastica idea dei video di DIY. Seguo molte bloggers straniere, tra cui Jazzi McGilbert (Jazzi McG) e Chantal Van Der Meijden ( Cocorosa). Detesto invece Tavi Givenson (Style Rooky) un successo non meritato. Ammiro molte altre blogger ce ne sono davvero molte che meritano nel web.

7. Gli aspetti positivi e negativi di un blog.

Positivi: riesce a fare esprimere idee sulla moda a persone normali le quali senza il web, non avrebbero mai voce in capitolo. Rappresenta, inoltre, un ottimo modo per scoprire talenti.  La parte negativa è la forte critica dettata a volte anche dall’invidia , il troppo materialismo ed il lusso che viene fuori da certi blog . Si punta soprattutto a mostrare la firma e si perde l’obbiettivo iniziale di un blog, quello di scrivere. Ultimo ma non per importanza, secondo me, i blog seguiti da molti followers che non hanno davvero un filo conduttore e mancanza di argomentazione, non meritano popolarità. Si da priorità assoluta ai soldi ed alla bellezza perdendo di vista chi ha davvero qualcosa da dire e soprattutto, si rendono conto di ciò che dicono.

8. Cosa pensano i tuoi amici di questa tua passione?

Inizialmente erano propensi a non darmi corda e non fare caso a quel mio piccolo mondo. Poi pian piano hanno cominciato anche loro a leggermi e seguirmi. Vivo in una piccola realtà in cui il fashion blogger non è una figura popolare, a volte neanche conosciuta. Però spero di essere apprezzata per quello che faccio dalle mie amiche, sempre pronte a scattarmi una foto o cliccare mi piace al mio post. Per questo le ringrazio di cuore, soprattutto al mio 5° Tam vicinissimo a me quando si parla di blog e dintorni.

9. Credi che realmente il mondo dei fashion bloggers possa influire sulla moda?

A questo punto credo di si, anzi lo affermo dato che sta già succedendo. Sempre più fashion bloggers prendono parte al mondo della moda in modo attivo con collaborazioni o sponsorizzazioni. Un modo per il brand di avvicinarsi ancor di più al consumatore. Ripeto, qualcuna di loro ne sa anche qualcosa sulla moda , altre farebbero meglio a tornare a scattarsi outfits.

10. Cinque aggettivi per definire il tuo blog.

Ricco , Colorato , Divertente, Vero , Completo.

11. Un consiglio per chi volesse crearne uno?

Il mio consiglio è… sentitelo davvero. Creare un blog è facilissimo è portarlo avanti curarlo e farlo crescere è la parte difficoltosa. Mette tutte voi stesse o voi stessi nel vostro blog , è così che arriverete al pubblico. Sentitevi liberi di scrivere ciò che pensate e di non conformarvi alla massa, sarete apprezzati per ciò che siete realmente.

GRAZIE A GAIA AUDREY PER QUESTA INTERVISTA.

Martina Cancellotti