Ho capito che la prova costume non è da fare di fronte allo specchio, non è da fare paragonandosi al catalogo di calzedonia (sono photoshopateeee), ne alle più carine della spiaggia.
È semplicemente sentirsi bene con il proprio corpo e accettare che non può essere perfetto. Si lo so che è la cosa più difficile che si sopra chiedere a noi stessi. Un conto è sentirsi fantastiche indossando il nostro vestito preferito, un conto è avendo il corpo coperto di solo pochi centimetri di tessuto, pallido e sotto gli occhi della spiaggia.
Eppure ieri io sono andata al mare e mi sono seduta sul bagnoasciuga senza preoccuparmi di stare semi stesa per nascondere la pancia. C’è, non è nemmeno tanto grossa, e il suo soprannome è Jane (come la Austen) e le voglio bene. Non mi sono nemmeno preoccupata troppo dei miei fianchi e di come stare seduta per mostrare meno cellulite possibile.
Forse perché l’anno scorso dopo mesi sul tapirulan ero sufficientemente fiera del mio fisico e quest’anno anche se non è più così ho mantenuto quella sicurenzza. Forse perché ero con persone che non danno troppa importanza a queste cose e non hanno gli occhi giudicatori. Forse perché ero felice di fare il primo bagno a maggio, che alcune ansie si fossero calmate e di essere nella mia spiaggia preferita. Camogli.
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